Giustizia per Gabriele Sandri Stampa
Mercoledì 24 Marzo 2010 14:45
 

Erano le ore 17.00 di sabato 13 marzo, nella Sala della Vaccara in Piazza IV Novembre, nel pieno centro storico di Perugia, la sala piena, tanti i ragazzi, molti di diversa fede politica, tutti intervenuti per partecipare alla presentazione del libro: “11 Novembre 2007, l’uccisione di Gabriele Sandri, una giornata buia della Repubblica” organizzata dall’Associazione Culturale Tyr.
Dopo Bari, Cagliari, Catania, Roma e altre città italiane, anche a Perugia, si è svolto un evento verità per tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica per i fatti accaduti quella maledetta domenica di novembre nell’Autogrill di Badia al Pino in provincia di Arezzo. Ecco una cronaca della giornata perugina.
La conferenza inizia e, a prendere la parola, comincia il dott. Maurizio Martucci, autore del libro, che dopo aver raccontato i fatti, puntualizzando che quella mattina dell’11 novembre 2007 non vi è stato nessuno scontro tra opposte tifoserie, continua sviscerando le dinamiche messe in atto dai mass-media nelle prime ore dell’accaduto per deformare gli avvenimenti. Tutti ricordiamo il primo lancio stampa dove si evinceva che il morto era dovuto a violenti scontri da stadio, nel secondo lancio di stampa invece si parla di colpi sparati in aria da parte delle Forze dell’Ordine. Ben cinque i testimoni che in fase dibattimentale al processo ad Arezzo hanno confermato senza mai contraddirsi le dinamiche dei fatti, ovvero che, l’agente scelto della Polizia di Stato Luigi Spaccarotella, braccia parallele all’asfalto, ha fatto fuoco nella macchina in movimento colpendo Gabriele Sandri al collo, a morte. Strano pensare che un tutore dell’ordine che dovrebbe tutelare la vita di un altro cittadino faccia tutto il contrario. Non stiamo parlando di testimonianze fatte da ultras o da amici di Gabriele ma parliamo di deposizioni fatte da persone normalissime come una guida turistica giapponese, tre commercialisti e una cassiera dello stesso Autogrill che, ad oggi, stranamente, è stata licenziata. Nonostante ricostruzioni e, appunto, queste testimonianze, il 14 Luglio del 2009, dopo otto ore di camera di consiglio, l’accusa di omicidio volontario allo Spaccarotella è stata derubricata in omicidio colposo. Dopo Maurizio Martucci a prendere la parola è Giorgio Sandri, il padre di Gabriele: “Aspettavamo il Processo d’Appello entro maggio 2010 e invece, proprio pochi giorni fa, ci hanno informato che il Tribunale di Arezzo, dopo otto mesi, non ha ancora trasmesso gli atti alla Corte di Firenze dove si terrà il Processo d’Appello”. Una strana volontà di allungare i tempi per questo appello che presumibilmente slitterà in autunno se non addirittura nel 2011. Intanto, Luigi Spaccarotella, non si è né mai fatto sentire né vedere ed è stato attualmente sospeso ricevendo l’80% dello stipendio… Dopo la conferenza, molte sono state le domande fatte dal pubblico intervenuto, il quale si è stretto intorno alla famiglia Sandri, auspicando che venga fatta piena giustizia per Gabriele.
L’altro evento-verità per non dimenticare le ingiustizie, si è avuto la scorsa settimana, venerdì 19, a Frosinone presso la libreria Ubik in via Aldo Moro, 150.
 

di Fabio Polese

Ultimo aggiornamento ( Giovedì 01 Aprile 2010 14:46 )