il messaggio culturale di ‘CUORI TIFOSI’ può fare tanto… Stampa
Martedì 16 Novembre 2010 14:32

LE MANI DELLA BUROCRAZIA BLOCCANO ANCORA LA TARGA PER GABBO…
 
Stiamo ancora spettando l’ok definitivo per poter apporre la targa in memoria di Gabriele Sandri nell’autogrill della morte sull’Autostrada del Sole. Venerdì scorso, nella mia rubrica radiofonica FUORIGIOCO F.C. condotta con Giorgio Sandri, è intervenuto in diretta il Sindaco di Civitella in Val di Chiana Massimiliano Dindalini il quale, oltre a mostrarsi onorato di poter inaugurare presto la stele, ha però chiarito che la situazione sta vivendo una nuova fase di stallo burocratico.
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In pratica, Autostrade Spa ha delegato il tutto al sindaco di un piccolo paesino (!!!). Servono però nuove carte: ma quante ancora? Stamattina nuovi colloqui. Non si molla, anzi! La stessa Renata Polverini (Presidente della Regione Lazio, in queste ore all’estero), ha comunque rinnovato il suo impegno diretto per giungere ad una serena conclusione nel più breve arco di tempo possibile. Il Popolo di Gabriele e i 25.000 firmatari restano in attesa…

STRISCIONE-TARGA A FIRENZE, IN ATTESA DELL’OK DEFINITIVO PER BADIA AL PINO…
 
Intanto a Firenze c’è chi la sua targa l’ha comunque già affissa: sono stati i ragazzi del Parterre della Fiesole, che prima di FIORENTINA-CESENA hanno scoperto uno striscione con la stessa frase che sarà riprodotta sulla targa di Badia Al Pino. Attenzione: lo striscione aveva una firma, quella di Lorenzo de Silvestri, amico di Gabbo che anche dopo 3 anni non l’ha dimenticato. Dalla provincia romana infine l’iniziativa dei giovani del Blocco Studentesco: intitolare una strada dei comuni sul Lago di Bracciano alla memoria di Gabriele Sandri. In questo fine settimana, per lui anche striscioni a Bari, oltre quelli già issati a Lecce, Roma, Parma, Genova.
DE SILVESTRI SCRIVE LO STRISCIONE-TARGA PER GABRIELE SANDRI
Eccolo, Lorenzo De Silvestri, difensore viola e della nazionale, mentre pittura di suo pugno lo striscione-targa per Gabbo. Il passaparola tra i tifosi fiorentini è stato unanime: “Da brividi, Lorenzo mentre scriveva aveva le lacrime agli occhi…“

UDINE E TRIESTE, PER NON DIMENTICARE…
Week-end molto intenso. Due presentazioni di CUORI TIFOSI ravvicinate. Grande partecipazione di pubblico. E poi l’eco della stampa (Il Piccolo ha dedicato un’intera pagina) e delle TV locali (Rai 3 e Tele 4). Udine e Trieste sono stati due momenti altamente significativi, se non fosse che nel capoluogo giuliano con me c’erano anche Cristiano Sandri (fratello di Gabbo, tifoso laziale ucciso nel 2007 da un poliziotto) e Renata Furlan (mamma di Stefano, tifoso triestino ucciso nel 1984 da un poliziotto), in una sala gremita all’inverosimile. A Trieste tanta gente, venuta apposta anche da Udine, Piacenza, Parigi, Venezia, Verona, Padova e Bergamo (ricordato pure Celestino Colombi). Anche un delegato dell’U.S. Triestina calcio, che ha regalato alle famiglie delle vittime le maglie rosse dell’Unione con scritto STEFANO e GABRIELE. “Farò leggere CUORI TIFOSI ai giocatori alabardati“, ha detto il dirigente del club. Un segnale molto importante: la cultura di CUORI TIFOSI può fare molto, sul campo e fuori dal campo, tra i tifosi e nelle istituzioni…

 

ARTICOLO DEL QUOTIDIANO IL PICCOLO DI TRIESTE
Da Udine, ma anche da Padova, Bergamo, Piacenza e Verona. Sono arrivati in più di 200 da mezza Italia per dimostrare, anche a chi guarda da sempre con sospetto al mondo delle curve, di quale solidarietà è capace il popolo ultras. Un popolo che, ieri mattina, si è dato appuntamento a Trieste per abbracciare ancora una volta la signora Renata, la mamma di Stefano Furlan, e stringere la mano a Cristiano Sandri, il fratello di Gabriele, il tifoso laziale freddato tre anni fa da un colpo di pistola esploso da un agente della Polstrada.
L’occasione è stata la presentazione di ”Cuori Tifosi”, il libro-inchiesta in cui il giornalista romano Maurizio Martucci ripercorre con dovizia di particolari la lunga sequenza di morti da stadio. Morti come quella di Stefano e Gabriele, appunto, ma anche di Celestino Colombi, travolto da una carica della Celere durante un Atalanta-Roma del ’93, o di Maurizio Alberti, stroncato da un arresto cardiaco nel ’99 mentre in campo il suo Pisa giocava con lo Spezia. Vite spezzate che spesso hanno finito anche per essere mistificate, banalizzate e dimenticate. «La tentazione da parte di molti - ha spiegato Cristiano Sandri - è liquidare il caso dicendo ”ma tanto quello morto era un ultras, uno violento, uno che aveva le pietre in tasca”. L’hanno detto anche di mio fratello, che pure quella mattina dell’11 novembre indossava dei jeans così stretti da non poterci mettere dentro nemmeno un portafogli piatto. Si è cercato di far passare la vittima per carnefice, tacendo sulle responsabilità dell’omicida (l’agente Luigi Spaccarotella, riconosciuto colpevole in primo grado di omicidio colposo aggravato ndr) e considerando quasi il tifoso come un soggetto con meno diritti, una persona a cui, tutto sommato, non spetta una giustizia giusta».
Contro questo muro di gomma il popolo ultras alza da sempre la voce, tenendo acceso alla propria maniera - rumorosamente anche, se necessario -, il ricordo di chi non c’è più. L’ha fatto anche ieri, stipando all’inverosimile la stanzetta della libreria Minerva che ospitava la presentazione, e costringendo decine di ragazzi a rimanere in strada. «Se siamo qui è per non dimenticare Stefano, Gabriele e i ragazzi come loro - è stato il messaggio ribadito a più voci -. Per far sapere a Renata, Cristiano e a tutte le altre famiglie che noi il ricordo lo terremo sempre acceso».
Parole accompagnate da continui applausi e abbracci alla mamma di Furlan, rimasta in silenzio per tutto l’incontro a cui ha partecipato anche lo storico avvocato degli ultras Giovanni Adami. «Di salute sto bene - si è limitata a dire a chi, prima di iniziare, le rivolgeva un saluto -. Ma da quel giorno di 26 anni fa (il 1° marzo 1984 ndr) la mia vita è completamente vuota».
La vicinanza di decine di tifosi non riuscirà certo a rimarginare quella ferita. Come non ci riuscirà il libro di Martucci che però, almeno, punta contribuire facendo piena luce su tante storie. «Perché nessuno cerca vendetta, ma solo giustizia - ha chiarito l’autore -. Questo libro infatti non è un atto d’accusa, ma un tentativo di riportare la verità. Un libro scritto non per gli ultras, ma per gli ”altri”, a partire dalle istituzioni». (m.r. - da il Piccolo di Trieste)
NUOVA TAPPA
 
Prosegue il tour delle presentazioni di CUORI TIFOSI. Giovedì si replica a Perugia. Ma di questa tappa ne darò notizia nei prossimi giorni. Così come di altri prossimi eventi.
 
Maurizio Martucci
(dal blog del libro CUORI TIFOSI – cuoritifosi.ormedilettura.com )

 

 

 

 

 

Ultimo aggiornamento ( Martedì 16 Novembre 2010 14:56 )