Gabriele Sandri, Manganelli: mi assumo la reponsabilità, sarà fatta giustizia Stampa
Mercoledì 12 Novembre 2008 15:46

 

 

Un anno dalla morte del tifoso laziale. Interrogazione Pdl
a Maroni: «Perché Spaccarotella non è stato sospeso?»
 

Fiori sul luogo dove fu ucciso Gabriele Sandri

ROMA (11 novembre) - Un anno fa una pallottola attraversava due carreggiate d'autostrada e uccideva Gabriele Sandri. Un anno fa, la mattina di domenica 11 novembre 2007, l'agente Luigi Spaccarotella sparava uccidendo un tifoso della Lazio che andava a Milano per la partita con l'Inter. Area di servizio di Badia al Pino, vicino Arezzo. Cronaca nera e pallone, ennesimo aggiornamento del binomio.

365 giorni dopo c'è la nebbia, in autostrada. E dentro, invisibile, la verità. La pistola puntata per colpire l'auto in fuga dopo una rissa in autogrill con gli juventini, come dicono i testimoni, oppure uno sparo inciampando, con il proiettile deviato fatalmente verso la giovane vita di «Gabbo», la tesi della difesa. Due ipotesi, la rabbia, le implicazioni del tifo violento, le immancabili polemiche.

È ancora tutto fermo, dopo la prima udienza preliminare dichiarata nulla e il dibattimento in stand-by fino al 16 gennaio 2009. Un anno dopo è il giorno del ricordo, ma anche delle parole.  Questa sera a Roma, alle 18, sul sacrato della chiesa San Pio X di piazza della Balduina una fiaccalota per ricordare Gabriele, e alle ore 19:00 il parroco celebrerà la messa.

Interrogazione Pdl.

 In un'interrogazione alla Camera i deputati Pdl Claudio Barbaro e Paola Frassinetti chiedono al ministro Maroni perché l'agente Spaccarotella non è stato sospeso dal servizio. Si vuol sapere «quali siano le ragioni - si legge nell'interrogazione - che hanno indotto il Dipartimento di pubblica sicurezza a non assumere alcuna iniziativa disciplinare», insomma come mai, si chiede Barbaro, «non sia stato sospeso dal servizio, un provvedimento che poteva essere preso parallelamente al processo giudiziario».

Manganelli.

Ha preso di nuovo posizione anche il capo della polizia Antonio Manganelli: «Davanti all' uso della pistola per sedare una rissa non si può non parlare di avventatezza. Dissi che mi assumevo la responsabilità di questa morte e lo confermo oggi. Da parte nostra c'è stata piena collaborazione per fare chiarezza in tempi ragionevolmente brevi siamo arrivati al rinvio a giudizio. Confidiamo di arrivare ad una assoluta verità da parte della magistratura». Il capo della polizia ha rivolto un pensiero alla famiglia Sandri. «Ci siamo incontrati più volte, ho raccolto la disperazione di una famiglia che ha perso un ragazzo per bene, morto per una tragedia che la magistratura riuscirà a definire fino in fondo». Manganelli ha poi aggiunto: «A noi istituzioni spetta valutare disciplinarmente il comportamento dell' agente, però tengo a precisare, visto che si è parlato di lungaggini, che noi dobbiamo seguire la legge che prevede che un procedimento disciplinare può essere attivato solo dopo un procedimento penale determinato».

Ultimo aggiornamento ( Mercoledì 12 Novembre 2008 15:56 )