Duemila fiaccole per Gabriele: «Sarai sempre il nostro Gabbo» Stampa
Mercoledì 12 Novembre 2008 17:52

 

 

 

 

Una giornata d’amore in nome di Gabriele. E per la famiglia di questo ragazzo, papà Giorgio, mamma Daniela e suo fratello Cristiano, che sul sagrato e all’interno della chiesa di San Pio X alla Balduina, il quartiere dove è nato e cresciuto Gabbo, si abbracciano, piangono e soffrono. Tanto. Perché ancora non si danno pace per quanto è successo un anno fa. Già, è passato un anno dal suo omicidio, ma la furia e la rabbia che c’era tra la gente per quel «tragico e maledetto» 11 novembre del 2007, ieri è stata spazzata via dal dolore e dall’amore che oltre 2000 persone presenti alla fiaccolata e alla messa in suffraggio, hanno riversato nei confronti dei Sandri.
«E’ stato un anno pesante, ma noi siamo ancora tutti quanti qui ad aspettare la verità e a chiedere giustizia», ha detto con tono accorato don Paolo Tammi, il parrocco di San Pio X. La sua è stata una predica semplice e chiara, dove ha ricordato tutta la gente che è stata vicina alla famiglia di Gabriele in questo anno, dove ogni 11 del mese amici e non ricordavano il ragazzo deejay che tanto «amava vivere e fare del bene al prossimo». Ma Don Paolo ha anche aggiunto che non è giusto che venga chiesta «vendetta», tanto meno «pregare contro qualcuno, ma solo per qualcuno». E il riferimento era, ovviamente, all’agente Luigi Spaccarotella che «va perdonato perché anche lui starà soffrendo per quello che ha fatto».
Parole coraggiose, e da lui stesso definite «impopolari». «Vi prego non si continui a dire che Gabriele è un’atroce vittima del calcio perché non è così e non lo è mai stato. Tutti sappiamo benissimo cosa è successo quel giorno», la supplica del parroco. In chiesa c’erano persone d’ogni età. Tanti, ma davvero tanti papà che abbracciavano forte e tenevano stretti i loro figli. Mischiati tra la folla, c’erano anche tre giocatori della Lazio come Lorenzo De Silvestri, amico stretto di Gabbo, Fabio Firmani e Tommaso Berni. Tutti commossi e pronti a lasciarsi andare con sfoghi di pianto e altro, soprattutto quando a parlare è stato Cristiano Sandri, il fratello di Gabriele che tra qualche settimana si sposerà in quella chiesa e, per ammissione del parrocco, sarebbe anche in attesa di un figlio. «Quante parole dovrei spendere, quante risate da raccontare e momenti trascorsi uno accanto a l'altro - ha detto Cristiano - Ma io non devo ricordati perché tu Gabriele non mi hai lasciato, non hai lasciato mamma che ti aspetta ogni notte di ritorno da una serata, non hai lasciato papà che ti aspetta al negozio tutte le mattine, non prima di mezzogiorno, non hai lasciato i tuoi amici. Sarò sempre fiero di te».
Poco prima della messa, intorno alle 18 è iniziata la fiaccolata, con candele benedette e angeli di cartone. Sul sagrato della chiesa c’era tanta gente e tanto silenzio. Sono state lette alcune poesie e lettere che ha ricevuto la famiglia Sandri. Toccante quella della mamma di Lorenzo, un compagno di liceo di Gabriele che ogni volta che guarda la foto dei due ragazzi si commuove. Oppure quella letta da Claudia, il suo primo amore.
La giornata d’amore era iniziata alle 7.30 della mattina al Bambino Gesù con il gruppo donatori volontari Gabriele che hanno ricevuto tante adesioni con persone che hanno donato il sangue in nome di Gabbo.

di DANIELE MAGLIOCCHETTI
 

Ultimo aggiornamento ( Lunedì 19 Gennaio 2009 12:53 )