Ricordo. Eccome se ricordo. Stampa
Scritto da Claudio   
Giovedì 19 Maggio 2011 11:03
 *Articolo scritto sul Match Program del 1°Memorial Gabriele Sandri dagli Amici di Gabriele

Ma cos' è davvero un ricordo? E' la nostalgia di un momento trascorso o la costante idea di riviverlo? Come una fotografia, non racconta mai le sensazioni vissute nel momento in cui e' stata scattata anzi, spesso patetica replica di un attimo che non si ripete. La stessa fotografia ci predispone agli umori del momento in cui l' immagine si creava, e quel posto, quei volti, tornano in movimento dentro chi la osserva.

Sono passati tre anni e mezzo, ho spesso l' illusione data dalle infinite fotografie che ho in mente di Gabri. Lui in queste immagini, continua ad essere in movimento, non riesco a pensare ad un solo istante di lui ove non sia in movimento anzi, forse la effettiva dimensione che ho di Gabri è proprio il movimento.

Non Gabbo, ne Gabriele di Balduina. Già, perché qui a Roma, la nostra città, tutti hanno un soprannome, se non tutto, un qualcosa che serve ad identificarti meglio, e c'è quasi sempre un motivo, quasi sempre.

Ci nutrivamo di noi stessi, dei nostri momenti insieme. Sinceramente più volte ci siamo chiesti realmente come potesse essere possibile una simile convergenza di idee, un simile equilibrio nel condividere, ed un godimento nell' essere divertiti e spensierati all' unisono. La sensazione è strana, e ci frullava come se fossimo ciascuno un organo, od un muscolo, od una vertebra che sorreggeva il tutto.

Questo oggi è terminato. E' nei nostri occhi, ma lo si capisce anche dal modo nuovo in cui ci evitiamo spesso in maniera elegante, quasi ad aver timore di ritrovarsi cullati in un momento senza di lui. Non se ne è mai parlato veramente o meglio, non ne abbiamo mai avuto il coraggio, ma quanto successo ci ha reso tutti più soli, anche se insieme.

Se qualcuno dovesse chiedermi di raccontargli Gabri lo farei esattamente in questi termini, facendogli notare cosa e' venuto meno venendo meno la sua persona, mentre il ricordo è davvero solo una patetica replica di un attimo che non si ripete e, tristemente, è proprio questo ciò che ci resta.

Un uomo che ha trasformato la sua vita in aggregazione, e col tempo ne e' divenuto felicemente schiavo. Sono innumerevoli le volte che ciascuno di noi può raccontare di averlo “scarrozzato” mentre dormiva perché “lesso” per la serata lavorata in discoteca.

Frullava strade, stagioni ed eventi come un ingranaggio ben oleato di un' industria.

E' così che gli anni trascorsi insieme si ripetevano scanditi dal ritmo. Il Giovedì mattina, verso le dieci, quando squillava il telefono e quel “pvonto...pvonto” riscoperto più tardi nelle corde vocali di un padre che si vuole emulare; oppure i Sabato a pranzo, passato ovviamente con noi, e la solita scusa alla solita ora, a quello stesso papà che lo attendeva al solito negozio, il loro; il Sabato notte poi, o quasi la Domenica mattina, dopo il lavoro, guardando negli occhi chi vi sta accanto sarà facile capire i “ceffi” con cui si accompagnava il nostro Gabri, quante volte le auto ricovero per i suoi sonni post-lavoro e pre-trasferta....già, la Domenica, ogni Domenica, quel giorno eletto quando Gabriele era “chiuso per Lazio”, come noi.

L' amore immenso per la sua città, l' Urbe, che ci ha dato i natali. Roma, raccontata ed esportata ovunque senza il peso di un blasone ormai sopito nel tempo. I libri ci raccontano che forse Roma potrebbe derivare dall' etrusco Rumen, che significa Fiume. Quanto sia vero non lo so, ma se lo fosse, Gabri sarebbe la riproduzione esatta del Tevere, mosso dalla corrente, energico e tranquillo nel suo modo di essere esuberante.

Passione, quindi e' la passione, l' amore incondizionato che si da e che nulla vuole indietro.

Gabri è una persona che ha amato, senza dubbio. Un ragazzo forte della sua gioia di vivere, che ha vissuto i suoi Natale lavorando a Cortina, e le sue Estati facendo la “stagione” in Sardegna. Seguiva la musica. Nel suo rocambolesco gestirsi trovava come detto, questo suo tempo che ritmico gli scandiva gli eventi.

Una nota silenziosa nelle nostre vite, una sciarpa della nostra squadra avvolta al cuore, ed un tiepido, minimo, soffice battito vicino che di tanto in tanto ci ricorda quanto sia ancora con noi e come sarà rincontrarci.

Vola, aquila!

 

 

Gli Amici di Sempre

Ultimo aggiornamento ( Giovedì 19 Maggio 2011 11:20 )