Spaccarotella: "Non volevo uccidere"l'agente contestato in aula: "Assassino" Stampa
Giovedì 07 Maggio 2009 16:23
OAS_RICH('Top1');
la Repubblica.it

Il poliziotto accusato dell'omicidio di Gabriele Sandri ha rilasciato una dichiarazione
spontanea. La famiglia del tifoso contesta l'assenza di interrogatorio

 Spaccarotella: "Non volevo uccidere"l'agente contestato in aula: "Assassino"

Spaccarotella:
AREZZO - "Non era mia intenzione uccidere nessuno". Luigi Spaccarotella lo ribadisce in una dichiarazione spontanea rilasciata in tribunale. Ma l'assenza di contraddittorio e di un interrogatorio delude sia i familiari di Gabriele Sandri - il giovane tifoso laziale ucciso da un proiettile l'11 novembre 2007 all'area di servizio di Badia al Pino, del cui omicidio è accusato l'agente della polstrada - che il pubblico in aula. Quando l'agente smette di parlare, al termine dell'udienza in Corte d'Assise d'Appello ad Arezzo, qualcuno urla: "Vergognati, verme, assassino".

Questa mattina l'agente ha ricostruito quanto accaduto quel giorno, ribadendo la sua versione: di aver agito cioè dopo aver visto una rissa fra tifosi nell'area di servizio opposta, sparando prima un colpo in aria per disperdere i giovani. "Loro sono arrivati prima di me all'autovettura - ha spiegato - e io sono salito sull'aiuola per vedere meglio, avere qualche elemento in più. Allora ho provato a fare un gesto per farli fermare, il gesto istintivo di alzare un braccio, o tutti e due, non ricordo; è passato un anno e mezzo".

Spaccarotella ha ammesso di essersi reso conto del secondo sparo soltanto quando lo ha sentito: "Non so ben precisare se lo sparo c'è stato mentre correvo oppure a fine corsa", ha aggiunto, rivendicando ancora una volta le sue buone intenzioni; "Non mi sarei mai aspettato, nella mia vita lavorativa, di causare la morte di una persona. Ben lungi da me: io ho sempre lavorato per aiutare le persone". Secondo l'agente "non c'era la volontà di causare la morte di nessuno, volevo solo fermare quello che stava succedendo, e svolgere il mio dovere di poliziotto al meglio".

Spaccarotella, parlando del momento dello sparo, ha affermato di essere arrivato in affanno alla fine della corsa, "anche per colpa dell'asma che mi perseguita da quando avevo 16 anni": una volta esploso il colpo, "l'auto è partita e ho pensato 'è andata bene'", ha concluso il poliziotto, dicendo di aver riferito, al ritorno, "di aver sparato un colpo in aria, nel senso che non aveva colpito niente e nessuno".

In aula non sono mancate le contestazioni. Oltre alle grida di "assassino", mentre Spaccarotella parlava, una persona del pubblico ha gridato: "Dicci la verità", ma è stata subito zittita dal presidente della Corte Mauro Bilancetti, che qualche minuto prima aveva invitato ad uscire una persona che stava mostrando una foto di Gabriele Sandri. Davanti al tribunale sono stati appoggiati in terra tre striscioni con scritto: "Bronchite asmatica + stress = il vostro certificato per uccidere. Vergognatevi".

Grande amarezza da parte della famiglia di Gabriele Sandri, che è uscita dall'aula quando il medico legale di parte civile ha mostrato le riprese dell'autopsia sul ragazzo: "Sono rimasta sconcertata a non sentirlo interrogare. Se fosse onesto direbbe: 'Ho sbagliato, pago'", ha detto la madre di Gabriele, Daniela Sandri. Per il padre, Giorgio, Spaccarotella "ha voluto evitare di dire per l'ennesima volta delle bugie. Se io fossi innocente vorrei affrontare il tribunale per far capire che quello di cui sono accusato non è vero. Invece lui ha parlato di bronchite asmatica e stress, come se con questo fosse possibile difendersi".

Immediata la replica del legale dell'agente: "E' una persona di una grandissima fragilità emotiva, e quindi probabilmente non avrebbe retto il controesame" ha detto Federico Bagattini, uno dei due avvocati che assiste Luigi Spaccarotella. "Dal punto di vista tecnico, secondo noi, il processo ha offerto degli spunti davvero utili e positivi per la difesa, e non ci sembrava necessario destabilizzarlo - ha concluso - sottoponendo l'imputato al controesame".