Sospeso l'agente Luigi Spaccarotella Stampa
Sabato 24 Gennaio 2009 13:35


Quattordici mesi dopo l'omicidio di Gabriele Sandri, il ministero dell'Interno ha disposto la sospensione di Luigi Spaccarotella, l'agente di polizia rinviato a giudizio per l'omicidio del tifoso laziale ucciso da un colpo di pistola l'11 novembre 2007 all'Autogrill di Badia al Pino. Lo ha reso noto il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano: «Non è stato possibile tecnicamente farlo prima – ha spiegato Mantovano - in quanto, sulla base di una consolidata giurisprudenza del Consiglio di Stato, basta che sia iniziato un procedimento giudiziario perché non sia possibile intervenire con un provvedimento disciplinare. Ora - ha aggiunto - le indagini sono chiuse, è stato disposto il rinvio a giudizio dell'agente per un reato grave e ciò ha permesso al dipartimento di pubblica sicurezza di disporre la sospensione dal servizio dell'agente».

Spaccarotella, che il 16 gennaio scorso è stato rinviato a giudizio dal gup di Arezzo con l'accusa di omicidio volontario, subito dopo l'omicidio di Gabriele Sandri era stato trasferito dalla Stradale alla Polfer di Santa Maria Novella per poi essere destinato all'ufficio interprovinciale tecnico logistico di Poggio Imperiale a Firenze. Ma in questi quattordici la famiglia di Gabbo non aveva mai smesso di chiedere al ministero la sospensione di Spaccarotella. «E' un atto dovuto – spiegava ieri Michele Monaco, uno dei legali della famiglia Sandri - La norma è questa: dopo il rinvio a giudizio non poteva che esserci la sospensione». Un atto che invece il Viminale, fra le polemiche, non aveva ritenuto necessario all'indomani dell'omicidio. «In quei momenti - ha spiegato Monaco - c'era una discrezionalità da parte dei vertici della polizia. Adesso non è più così, la norma è questa».

Eppure la decisione del Dipartimento di Pubblica Sicurezza non è stata affatto gradita dai legali dell'agente trentaduenne. «È molto grave che una notizia di questa importanza venga appresa dall'interessato attraverso i media – hanno commentato Federico Bagattini e Francesco Molino - Se la circostanza corrisponde al vero, senz'altro il provvedimento, che si considera ingiusto, verrà impugnato nelle sedi opportune».

 di Massimo Solani

Ultimo aggiornamento ( Sabato 24 Gennaio 2009 13:42 )